Il 17 dicembre 2021 l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha rifiutato l’approvazione nell’Unione Europea dell’Aducanumab, il nuovo principio attivo contro l’Alzheimer. L’autorità segue così la raccomandazione di un gruppo di esperti dell’EMA, il Comitato per i Medicinali per Uso umano (CHMP). Quest’ultimo aveva già annunciato un «voto tendenzialmente negativo» a metà novembre 2021. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) aveva invece approvato a metà del 2021 questo stesso principio attivo prodotto dalle imprese biotecnologiche Biogen ed Eisai, che ora lo vendono con il nome di Aduhelm.
L’EMA giustifica la sua decisione affermando che Biogen non è stata in grado di fornire prove scientifiche sufficienti per dimostrare l’efficacia dell’Aucanumab. Biogen ha chiesto un riesame dell'approvazione e l' ha ritirato il 11 maggio 2022. Per Alzheimer Svizzera e Swiss Memory Clinics, questa decisione dell’EMA non costituisce una sorpresa, poiché l’approvazione del principio attivo Aducanumab da parte della FDA aveva già portato a delle controversie a livello internazionale (vedere nuovo principio attivo contro l’Alzheimer).
Nonostante la presa di posizione dell’EMA, rimane la speranza che le diverse attività di ricerca produrranno farmaci efficaci per trattare questa malattia nei prossimi anni. Molti esperti ritengono tuttavia che concentrarsi solo sul trattamento dell’accumulo di proteine amiloidi (come avviene con il principio attivo Aducanumab) non sarà sufficiente a sconfiggere la malattia. Resta da vedere se le terapie future potranno effettivamente curare la malattia di Alzheimer o almeno ritardare significativamente la sua progressione.