Christian aveva 56 anni quando ricevette la diagnosi di Alzheimer. Oggi gestisce un gruppo escursionistico. Presso Alzheimer Svizzera è attivo nel gruppo di lavoro Impulso e partecipa a un gruppo di dialogo per persone affette.
Christian Inniger perdeva spesso le cose, dimenticava informazioni importanti, commetteva sempre più errori nello svolgimento dei suoi compiti di responsabile contabilità e dopo il lavoro era completamente esausto. Il suo medico di famiglia gli consigliò di recarsi in una clinica della memoria, dove gli vene diagnosticato l’Alzheimer. La notizia fu scioccante, ma al contempo lo aiutò finalmente a fare chiarezza. Un paio di settimane dopo Christian parlò con il suo datore di lavoro. Purtroppo con suo grande dolore non era più in grado di continuare a lavorare. Si iscrisse dunque all'assicurazione invalidità.
Una comunicazione proattiva
Oggi Christian si occupa per lo più delle faccende domestiche. Lui e la moglie hanno adattato i compiti, visto che la sua memoria a breve termine non è più quella di una volta: invece di fare una grande spesa settimanale, ne fa una piccola ogni giorno. Insieme i due coniugi hanno comunicato la malattia in modo attivo, informando amici e conoscenti, ma preferendo parlare di disturbi della memoria, meno stigmatizzanti del termine «Alzheimer». Un anno fa hanno partecipato a un reportage del noto quotidiano NZZ perché volevano contribuire a fare chiarezza in questo campo ricevendo feedback positivi.
Un capo escursioni pieno di entusiasmo
Poco prima della diagnosi, a Christian Inniger era stato chiesto se volesse guidare il gruppo escursionistico per anziani della sua parrocchia. Accettò subito: «Mi piaceva stare all’aria aperta e, grazie al mio lavoro, ero abituato ad avere a che fare con le persone in ogni tipo di situazione.».
Dopo la diagnosi informò in tutta trasparenza i responsabili della parrocchia, che decisero di affidargli comunque il gruppo. Da allora, una persona lo accompagna nei viaggi di ricognizione e lo affianca nei compiti di guida durante le escursioni. Anche dopo la diagnosi, molte cose non sono cambiate.
Un’attività che regala tanta soddisfazione
«Quando vado alla scoperta di nuovi luoghi, mi prendo sempre il tempo necessario per guardarmi bene in giro e scoprire angolini nascosti. Così posso portarci le comitive durante le gite che organizzo», aggiunge Christian. All’inizio delle escursioni, spiega il percorso e mostra ciò di cui bisogna tenere conto, «Riesco ancora a valutare bene le persone e mi prendo cura dei più deboli», racconta.
Prima di andare in gita oggi deve prepararsi con maggiore attenzione ai dettagli, concentrarsi di più e assicurarsi di cominciare la giornata ben riposato: «Regalare ai partecipanti una giornata spensierata all’aria aperta è un compito che mi dà ancora molta soddisfazione, anche se la sera sono più stanco di un tempo.». In un primo momento si è azzardato a parlare della malattia solo con pochi partecipanti, ma in seguito ha deciso di informare tutti, in modo che siano informati delle sue possibili imitazioni, ma anche di tutte le capacità che gli sono rimaste e sulle quali può ancora contare. Spera di poter continuare a fare la guida per molto tempo!
Cambio al vertice di Alzheimer Svizzera
Una volta al mese Christian partecipa agli incontri del gruppo Labyrnth organizzato da Alzheimer Svizzera. Fa inoltre parte del gruppo di lavoro Impulso Alzheimer, fondato nel 2017, che si riunisce diverse volte all’anno e svolge funzioni consultive per Alzheimer Svizzera. Fedeli al motto «Nothing about us without us» portano la prospettiva delle persone affette da demenza nel lavoro di Alzheimer Svizzera.
Maggiori informazioni su: alz.ch/impuls-alzheimer (solo in lingua tedesca)