Nils è sorpreso: il nonno, per il proprio compleanno, gli aveva proposto di fare dei biscotti. Invece ora se ne sta davanti al televisore con lo sguardo fisso come se niente fosse. Eppure fare dolci era il loro hobby preferito... Quando il nonno si presenta alla festa di compleanno in pigiama, Nils, che ha 8 anni, trova la cosa imbarazzante. Si preoccupa inoltre perché capisce che il nonno è cambiato ma non sa perché. Una visita dal medico chiarisce ogni dubbio: il nonno è malato di Alzheimer. Il nipote tenta in tutti i modi di ritrovare il nonno avventuroso di una volta, ma alla fine deve rassegnarsi e accettare che contro la malattia non si può fare nulla.
Parlare di demenza con i bambini
aprile 2022
Senza paura di raccontare la verità ai bambini
Marcelina Arnold, insegnante di scuola dell’infanzia di Hochdorf, ha sviluppato la storia di Nils e di suo nonno come lavoro di maturità nel 2017, colorando più di 31 pagine con acquarelli e pastelli. All’epoca per questa sua opera ha ricevuto il voto massimo, un sei. In seguito un’insegnante la motiva a provare la via della pubblicazione. La ricerca di una casa editrice si rivela più difficile di quel che aveva immaginato, ma non cede: «Per i bambini ci sono davvero pochi libri su questo importante tema», spiega. «Grazie alla storia di Nils e di suo nonno i più piccoli vengono sensibilizzati sulla realtà di una malattia come l’Alzheimer, cosa che può rappresentare un grande aiuto per le famiglie coinvolte.»
Alla fine i vari tentativi danno i loro frutti: nel 2020 trova un editore disposto a pubblicare il libro. Nel frattempo Marcelina lavora per un anno in Scozia come babysitter e inizia a studiare presso l’Alta scuola pedagogica di Lucerna. Grazie a ciò che impara decide di cambiare leggermente il finale, rendendolo più triste ma anche più veritiero: il nonno muore in un istituto di cura e Nils elabora il dolore ripensando alle fantastiche ore trascorse insieme. Quando Nils è triste, toglie dal cassetto la ricetta preferita del nonno e in un attimo tutta la casa profuma di biscotti.
Disegnare ciò che non si vede
Il libro di Marcelina Arnold intitolato Vielleicht morgen – Wie sich das Leben mit Demenz verändert («Magari domani – Come la vita cambia di fronte alla demenza») non solo è basato su una storia ricca di sensibilità, ma contiene anche tanti immagini accattivanti. Una caratteristica, questa, che ha rappresentato la maggiore sfida di tutta l’opera. «La demenza non si riconosce a prima vista», racconta Marcelina. «Come si può disegnare qualcosa che non si vede?» Durante il processo creativo ha dunque deciso di lasciare in bianco e nero i momenti di confusione e di colorare invece in modo sgargiante le altre immagini ricche di dettagli. Molto emozionante risulta così il momento in cui Nils racconta del giorno in cui il nonno non l’ha più riconosciuto, con la pagina avvolta da una fitta nebbia grigia. Il finale non è però senza colori, anzi è coloratissimo, proprio come le emozioni che Marcelina rivive ogni volta che legge ad alta voce la storia: in certi momenti il giovane pubblico appare pensieroso, ma quando il nonno mette i calzini nella lavastoviglie tutti ridono divertiti. «I bambini non si accontentano di allusioni, vogliono vere risposte sugli effetti della demenza. Amano inoltre filosofeggiare sulla vita», aggiunge l’autrice. In questo senso il libro regala molti spunti.
Breve intervista con l’autrice Marcelina Arnold
A chi è rivolto il libro «Vielleicht morgen – Wie sich das Leben mit Demenz verändert»?
Marcelina Arnold: in prima linea a tutti i bambini a partire dai 4 anni circa poiché la storia viene raccontata proprio dal punto di vista di un bambino. Anche i genitori, i nonni e altri adulti possono però appassionarsi alle vicende di Nils. Poiché il testo è facile e le immagini parlano da sé, la storia è comprensibile anche da chi non parla tedesco. Recentemente ho ricevuto un feedback da un signore affetto da demenza che mi ha raccontato di aver letto il libro e di essersi riconosciuto in qualche passaggio, cosa che lo ha molto rincuorato. Mi sono davvero commossa.
Cosa devono fare gli adulti quando guardano il libro con dei bambini?
Per leggere il libro non è necessaria alcuna preparazione speciale, basta ritagliarsi del tempo e parlare delle emozioni che la storia ci regala. Con i bambini si può parlare senza problema della demenza, per esempio del perché il nonno ha messo i calzini nella lavastoviglie. Oppure ci si può chiedere cosa fare con qualcuno che si comporta in modo così strano. Per i bambini è importante che la storia abbia un nesso con la realtà. Dopo averla letta sono possibili varie attività: preparare dei biscotti proprio come fanno Nils e suo nonno, giocare a Memory o a un altro gioco simile, oppure riflettere sulle difficoltà che le persone affette da demenza incontrano nel ricordarsi le cose.
Il libro può fare paura ai bambini?
La demenza è di sicuro un tema serio, che fa riflettere. Il libro non vuole però assolutamente spaventare. Al contrario: la lettura aiuta i bambini a capire che esiste una malattia chiamata demenza, a mostrarne le conseguenze e a non temerla.
Per ordinare il libro «Vielleicht morgen – Wie sich das Leben mit Demenz verändert» (in tedesco): rex-buch.ch
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