Non è facile confrontarsi con il pensiero della morte o di possibili incidenti e malattie. Vale tuttavia la pena di registrare le proprie volontà in un testamento biologico nel caso in cui non si sia più in grado di intendere e volere né di decidere in modo autonomo sulle misure mediche alle quali si viene sottoposti. Un testamento biologico non è utile solo per ribadire il proprio diritto all’autodeterminazione, ma fornisce anche una guida e un aiuto ai familiari e al personale medico. 


Cosa viene regolato nel testamento biologico?

Le persone che non hanno grande esperienza con le malattie useranno il testamento biologico per registrare i propri valori personali, ideologici o religioso-spirituali. Al contrario, una persona malata è probabile che sia più specifica riguardo alle cure mediche che desidera. Un testamento biologico può anche designare una persona che prenderà decisioni mediche al proprio posto in caso di incapacità di discernimento (rappresentante terapeutico). Può trattarsi di un familiare, un amico o una persona di fiducia, come per esempio un medico. 


Cosa succede quando manca un testamento biologico? 

Redigere un testamento biologico è facoltativo. Se non ce n’è uno, la rappresentanza legale si applica nell’ordine seguente (art. 378 CC):

  • il tutore o la tutrice con diritto di rappresentanza per le misure mediche;
     
  • il coniuge (o il partner registrato) che condivide la casa con la persona incapace di intendere o volere o che la assiste regolarmente e personalmente; 
     
  • chi condivide l’abitazione con la persona incapace di discernimento e la assiste regolarmente e personalmente;
     
  • i figli, se forniscono assistenza regolare e personale alla persona incapace di intendere e volere;
     
  • i genitori, se forniscono assistenza regolare e personale alla persona incapace di intendere e volere;
     
  • i fratelli, se forniscono assistenza regolare e personale alla persona incapace di intendere e volere.
     

Se ci sono più rappresentanti autorizzati (per esempio vari figli), questi devono prendere le decisioni e risolvere le differenze d’opinione insieme. Il personale medico deve poter presumere che ogni rappresentante autorizzato agisca in accordo con gli altri. 


Se i rappresentanti non riescono a concordare una posizione comune, l’Autorità di protezione degli adulti (APMA) nomina un tutore delegato. Lo stesso vale se non è stato nominato alcun rappresentante terapeutico nel testamento biologico e se non vi sono persone che possono fungere da rappresentanti legali. 


Buono a sapersi

  • Un trattamento richiesto nel testamento biologico non dev’essere eseguito se dal punto di vista medico non è indicato. Il rifiuto di una misura, invece, va invece sempre rispettato. È quindi necessaria una particolare cautela nell’indicare la rinuncia a certe misure nel testamento biologico. In generale si consiglia di discutere il testamento biologico con un operatore sanitario e con il proprio rappresentante. 
     
  • Un testamento biologico ha una validità illimitata. Tuttavia, eventi incisivi come la morte di una persona cara o una malattia possono cambiare le proprie convinzioni. Vale la pena verificare periodicamente se le disposizioni corrispondono ancora ai propri desideri aggiornandole di conseguenza. 
     
  • Il testamento biologico è limitato alle decisioni mediche. Il mandato precauzionale regola invece ulteriori questioni personali, legali e finanziarie in caso di incapacità di intendere e volere. La procura determina infine il diritto di rappresentanza per una persona che in linea di principio è capace di discernimento, ma che è temporaneamente impossibilitata a occuparsi dei propri affari. L’insieme dei tre strumenti garantisce che si tenga conto delle volontà di una persona che non è in grado di esprimerle personalmente.

 

Trovate maggiori informazioni in merito al testamento biologico su alz.ch/pubblicazioni